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venerdì 10 maggio 2013

The Voice of the Third Live

Eccomi ripresa (forse) dal Live di ieri sera, che é stato una peperonata di emozioni: pesante e indigesto. Anche durante il terzo serale si sono manifestati i soliti problemi tecnici audio, con i vari "Non ti seeento" e "Non funziooona", e stavolta addirittura quelli video! Non so se ci fossero due cameramen  sbronzi a tratti, ma sta di fatto che la cinepresa per la webroom e quella che faceva le inquadrature da dietro il palco ogni tanto ballavano, e non di certo a ritmo di musica, ma come se gli operatori venissero colti alla sprovvista  dalla regia e dovessero riprendere nuovamente l'inquadratura. Ci mancava solo la messa a fuoco e il bilanciamento colore! L'effetto dato agli spettatori é come quello dei video caserecci di genitori maldestri che riprendono per le prime volte i figli piccoli e che, quando li riguardano ad anni di distanza, gli viene il mal di mare.
Inconvenienti inspiegabili a parte (che ripeto, ormai non si vedono più neanche nelle tv locali), la trasmissione é l_e_n_t_a_...l'altissimo potenziale é sempre più lontano dal diventare effettivo. Si ha ancora la stessa sensazione delle selezioni iniziali, di qualcosa che viene prima della gara vera e propria, quando invece non é così: dovremmo essere nel vivo della competizione. Non capisco perché ogni team debba in pratica autoeliminarsi invece di competere contro gli altri. I talenti, ora diminuiti ma comunque ancora troppo numerosi, iniziano ad avere un volto, un nome e una personalità (dato che abbiamo capito che sono tutti  bravissimi/fantastici/incredibili/perfetti), ma non si riesce a stabilire la loro storia: il pubblico, al di là delle preferenze personali, non entra mai in empatia con loro. Non li si conosce, non si sa chi sono e quale sia il loro carattere fuori da quello raccontato dai loro coach e quindi secondo  un'altra opinione. Non si dà modo allo spettatore di formarsene una propria, non ci sono gli elementi sufficienti per entrare in contatto umanamente, per identificarsi con qualcuno. Gravissimo errore!
Per non parlare dei ritmi sanremesi con cui procede: una lentezza che fa venire voglia di cambiare canale. Un prime time che occupa anche la seconda serata tutte le volte, dalle 21.05 alle 00.30. Il fare esibire tutti i concorrenti di uno stesso team insieme? Pesante. Il fare ogni volta una ulteriore performance canora di coach+talenti? Pesante. L'avere due ospiti a serata che non vengono neanche intervistati e presi in considerazione, senza teasing iniziale e curiosità finali? Totalmente inutile. E pesante. Le canzoni diventano mattoni.
I coach ancora una volta troppo buoni: ci vuole cattiveria televisiva, assolutamente non crudele e spietata, ma come quel bicarbonato frizzante che ti fa digerire la peperonata di programma che ti ritrovi sullo stomaco. Le frecciatine, così come il drama, sono la vera molla degli show televisivi! Dai su coach, toglietevi qualche sassolino dalla scarpa e metteteli nelle scarpe degli altri!
Per non parlare del lessico utilizzato, che sembra di tornare negli anni '50 quando era proibito pronunciare in tv anche la parola "piedi". In questo caso, unica eccezione il grande Piero, che con dito medio alzato e parolacce sparpagliate nei discorsi riesce a equilibrare la noiosità e il gergo da asilo nido (mascherato da bon ton) di tutti gli altri. Unito al problema del lessico anche quello del vocabolario, povero e sempre uguale a se stesso, di presentatori e coach, sempre ad eccezione delle colorite affermazioni di Pelù e della Carrà che chiariamoci, é una grandissima comunicatrice.
L'X Factor di The Voice (e scrivo X perché é un valore a me sconosciuto) é costituito dalla"coppia più bella del mondo", ovvero Troiano e Carolina, quest'ultima in look aggressive e con atteggiamento più acidello del solito. Credo che stiano iniziando a saltarle i nervi: non resiste bene alle prese in giro su Twitter, si sca**a degli spazi che le dà e le toglie il conduttore a propria (incomprensibile) discrezione, zittisce in stile maestrina i concorrenti che parlano dietro di lei quando viene messa in comunicazione dalla webroom. Aveva l'aria di pensare in continuazione: "Ma perché sono qui con questi incompetenti? Ma chi me l'ha fatto fare?" Tra l'altro il suo ruolo ha un'importanza pari a 0  nel programma: ripeto, cosa ce ne frega di sentire la lettura di tweet che dicono bravo questo o brava quella? Vogliamo ridere, vogliamo scherzare, vogliamo anche un po' arrabbiarci! L'utilizzo del social network in quel modo é totalmente a-funzionale. Unico momento degno di nota per la giovane co-conduttrice é stato quando, nell'esibizione della Carrà di "We are family", é stata invitata a scendere sul palco e a ballare insieme a Raffaella, al suo team e ai ballerini (ok, anche a Troiano), mostrandosi in tutta la sua fighezza. Veramente bella.
Troiano invece...che dire...ci ha già pensato Twitter a dargli molte definizioni (nessuna delle quali é ovviamente stata letta da Carolina!) Il web lo ammazza. Spero che non abbia una connessione internet in casa. Ma come si può? Vorrei essere gentile, ma l'aggettivo che mi viene in mente per classificarlo é il seguente: scarso. Allora, tralasciando l'inespressività, l'incapacità di intrattenere, di coinvolgere pubblico, ospiti e partecipanti, il linguaggio che si limita alla consecutio delle parole : grazie e teso/tensione (in tutte le declinazioni), vorrei soffermarmi sulla sua memoria. Ora, Troiano é un attore: deve preparare un copione per recitare (e lo sa anche fare!). Ecco, perché non riesce a ricordarsi i nomi di 16 cantanti (tra l'altro, esibendosi un team per volta, é ancora più semplice)? Perché non riesce a ricordarsi i titoli delle canzoni che deve presentare, ma deve sempre mettere tra lui e la telecamera sto ca**o di foglietto rosso? Ma leggitelo almeno un secondo prima, quando non ti stanno inquadrando! Quanto sarà il titolo della canzone, tre parole al massimo? Bo! Altra difficoltà la memorizzazione dei numeri, non quelli del televoto che é riuscito ad imparare, sempre dopo la seconda puntata. Mi riferisco ai codici dei cantanti che, sempre per il fatto che si esibiscono nel compartimento stagno del team, vanno, udite udite, in successione dall'1 al 4. Questa non é neanche memoria, questa é logica! Ma lui no, ha sempre bisogno di ricontrollare quel fogliettino che viene voglia di strappare in mille pezzi.
Ah, giusto! La gara!
Inizia Noemi. C'era Noemi? Anche ieri, team e omaggio ad Amy Winehouse a parte, é rimasta in modalità off (o ronf) per il resto della puntata. La nota più alta del momento #TeamNoemi é stata toccata da Piero Pelù, che dedica La Cura di Franco Battiato, performata da Giuseppe Scianna, a Peppino Impastato e a tutte le vittime del terrorismo di mafia, in ricorrenza della giornata commemorativa. Passano il turno secondo il pubblico Silvia Capasso e Giuseppe Scianna, e il coach salva Diana Winter. Tutti bravi, tutto molto prevedibile.
Seguono Coachciante e il suo team, che nella performance comune omaggiano invece i Beatles. Il pubblico fa passare Elhaida Dani e Mattia Lever (quest'ultimo prevedibile ma non meritato), mentre il maestro preferisce, a gran sorpresa di tutti e raccogliendo fischi tra il pubblico in sala, Lorenzo Campani a Giulia Saguatti. Scelta sofferta, ma anche forte. Sicuramente giusta e ponderata.
Si continua con la Carrà, che dopo la già citata esibizione collettiva di We Are Family, rinuncia alla bravura di Stefania Tasca in favore dei progressi di Emanuele Lucas. Il pubblico, invece, premia Veronica De Simone (unico personaggio che riesce un po' ad emergere dal meccanismo piatto e spersonalizzante del programma) e Manuel Foresta. Bravi.
Chiude il programma Piero Pelù, che si esibisce al fianco del sempreverde Edoardo Bennato, definendolo il proprio "maestro". Tra i suoi talenti, tutti bravissimi e carichi, é costretto mandare via a malincuore Danny Losito, scegliendo Francesco Guasti dopo che il televoto aveva già mandato avanti Timothy Cavicchini (il meno meritevole ma che, "figo" del programma, ha scontatamente ha superato il turno) e Cristina Balestriere.
Ora mi chiedo: quando da 16 piccoli talenti ne rimarrà 1 per team, si riuscirà a vedere una gara scorrevole e piacevole? E soprattutto, Troiano avrà memorizzato i loro nomi?

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